LA PIETRA - Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. -
Premesso che:
il settore dell'ippica italiana sta vivendo un periodo di grande difficoltà soprattutto a causa della mancata riforma del gioco delle scommesse ippiche, dell'ammodernamento degli ippodromi, della competitività delle corse, degli allevamenti di puledri da trotto e galoppo;
le imprese dell'ippica italiana, le scuderie, gli allevamenti e le società di corse non sono più in grado di fare impresa e rispettare gli impegni per la mancanza di interventi risolutori e programmatici da parte degli enti istituzionali competenti;
da anni ormai gli operatori del settore attendono interventi risolutivi da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo per superare le criticità attuali che non permettono più la sopravvivenza di un comparto che conta oltre 8.000 addetti (oltre all'indotto) e circa 12.000 cavalli;
considerato che:
le procedure gestionali ministeriali evidenziano quotidianamente tutta una serie di criticità e ritardi che finiscono con l'aggravare ulteriormente la situazione già precaria;
per quanto concerne ad esempio lo stato dei pagamenti, ad oggi, a quanto risulta all'interrogante, la situazione sarebbe questa: premi operatori al 4 per cento: fermi a marzo 2018; premi scuderie con partita Iva: fermi a dicembre 2017; premio aggiunto 2017 allevatori trotto: ad oggi non pagati; premi allevatori estero 2016: fermi da 14 mesi; premi allevatori estero 2017: ad oggi non pagati; restituzione iscrizioni gran premi dal 2012 al 2017: circa 7 milioni di euro (di soldi degli operatori) sarebbero "congelati" nei conti dello Stato;
la questione dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione è di estrema importanza e costituisce senz'altro una priorità in quanto è evidente che se si blocca il flusso finanziario l'intero comparto si paralizza e va in difficoltà nei confronti soprattutto dei fornitori e del fisco;
inoltre, per l'interesse dell'intero comparto vi sono altre questioni aperte che richiedono interventi non più procrastinabili come: la classificazione degli ippodromi; la ripartizione dei montepremi; il regolamento antidoping;
risultano quanto mai urgenti misure volte innanzitutto a risolvere nell'immediato la situazione di estrema emergenza che il settore sta vivendo e successivamente a riformare complessivamente il sistema, sopperendo all'evidente mancanza di capacità gestionale del comparto ippico da parte della struttura ministeriale, e riorganizzando la governance, anche attraverso la previsione di procedure più dinamiche e meno complesse,
si chiede di sapere:
quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere tempestivamente per il superamento della fase emergenziale che il settore dell'ippica sta vivendo in questi anni ed in particolare per la risoluzione dei problemi connessi ai ritardi nei pagamenti;
in ogni caso, quali ulteriori misure di competenza ritenga di dover adottare al fine di avviare un serio percorso di riforma volto a rilanciare complessivamente il settore.